“Giù le zampe”, Gato Fernandez, ComicOut Edizioni, 112 pagine a colori, brossura, € 16,90

Quando il fumetto diventa terapia, arriva a trascendere i limiti del “genere”. Per esempio, a proposito di Graphic Journalism, quanti autori sarebbero capaci di vivere in prima persona traumi come la segregazione o l’abuso sessuale? È quasi insostenibile la lettura di “Il colpo dello scarafaggio” – questo, il titolo originale del fumetto scritto e disegnato dall’autrice argentina Gato Fernandez. Il ritratto di famiglia in un inferno che, come da inveterata tradizione del realismo magico, traduce vissuti troppo orribili da riprodurre direttamente su carta in metafore visive ora scioccanti, ora drammatiche, ora velate d’ironia. Come nell’indimenticabile “Eternauta” di Oesterheld e Solano Lopez, nel libro l’orrore s’incarna in un gigantesco insetto: come a dire che la violenza, la prevaricazione, l’abuso sono compiutamente rappresentabili solo attraverso il linguaggio degli archetipi. Ma come confessa l’autrice nella postfazione che conclude il volume, “il bisogno di parlare ad alta voce è ancora più forte di tutti i mostri, quelli che mi alitano sempre sul collo».