“Come diventare superforti (e complicarsi la vita)”, Alison Bechdel, Rizzoli-Lizard, 240 pagine a colori, brossura, € 18,00

Tenersi in forma. Una buona pratica per sfuggire al logorio del tran-tran quotidiano o un sintomo di un malessere latente? distintasi per la sua “Fun Home”, un’indagine a fumetti sull’omosessualità nascosta del padre, l’autrice azzarda una risposta in questo romanzo grafico. In realtà, l’ossessione per la “super-forza”, è un demone che nasconde infiniti rimossi: il senso d’inadeguatezza tipico di tutti gli artisti ansiosi di conferme, il culto per il “bel corpo” giunto alla sua forma più compiuta dalla metà degli Anni ’80 in poi, la volontà di controbilanciare gli effetti del superlavoro, dell’alcool, dei lutti e dell’inesorabile trascorrere del tempo… Bechdel affronta il tutto con un tratto minuzioso e piacevole e l’ironia e il disincanto dello storyteller dalla solida formazione letteraria. Quello che a prima vista potrebbe sembrare soltanto un frivolo divertissement sulla fitness si rivela così un riuscitissimo pamphlet sul senso della vita e sull’importanza del dolore in senso fisico e figurato.