“La gabbia”, Silvia Ziche, Feltrinelli Comics, 2022, 144 pagine, b/n, brossura, € 17

“Il problema, se stai sulle palle a tua madre, è che poi pensi di stare sulle palle a tutti. Anche alla tua psicoterapeuta. Una vita da persona fastidiosa”. Questo è ciò che pensa di sé Serena, protagonista – insieme alla madre-neo-morta Letizia e alla figlia-mai-nata Gaia – dell’ultimo lavoro di Silvia Ziche, nota al grande pubblico come autrice disneyana e creatrice del personaggio di Lucrezia. In questo graphic novel premiato al Napoli Comicon 2023 come Miglior Fumetto, invece, Ziche prende spunto dalla sua vicenda personale per raccontare il difficile rapporto madre/figlia senza abbandonare la vena umoristica e l’arguzia che la contraddistinguono. Ecco che allora Letizia, che in passato ha trascurato la figlia, ora che ha una vita (eterna) davanti a sé decide di installarsi nella sua testa e fare un po’ di ordine, smuovendo in Serena i dolorosi ricordi di un’infanzia trascorsa accanto a una madre depressa e fornendo lo spunto per una serie di riflessioni sulla maternità, le relazioni amorose, la catena di dolore e fatica di tutte le donne che ci hanno preceduto e che in qualche modo ereditiamo. Riuscirà Serena a spezzare la catena e uscire dalla gabbia, liberandosi dei sensi di colpa, della tendenza al vittimismo e, soprattutto, della presenza ingombrante di sua madre? La gabbia è un fumetto che commuove e fa ridere, che spinge a guardare al di là di quello che conosciamo delle persone (chissà che anche a noi in futuro non sia dato di scoprire qualche inaspettato lato segreto di nostra madre!), con un velato tocco macabro sublimato nella foto che chiude il volume.