“Triplo guaio”, Isabella Di Leo, BeccoGiallo, 2019, 174 pagine, colori, brossura, € 16,50

Isabella Di Leo ci offre un romanzo a fumetti intimo e personale in cui  racconta la sua convivenza con un inquilino ingombrante e invadente, disegnato come un mostro viola e zannuto, innominabile e per questo apostrofato QBM, quel brutto male. La storia è suddivisa in capitoli, onesti e diretti, ma ironici e divertenti, dove la realtà si mescola con la fantasia dell’autrice che racconta il periodo della sua vita in cui ha affrontato un triplo tumore al seno, che poi scoprirà essere dovuto a una mutazione di un gene. Ma l’autrice trova il modo di prendere tutto il positivo possibile da questa esperienza, in primo luogo l’opportunità di aver potuto realizzare il suo sogno di scrivere e disegnare un fumetto, da appassionata qual è. Quindi, come ci ricorda l’attivista Iacopo Melio nella sua introduzione al libro “così, come nelle migliori avventure, tutto ciò che resta da fare è impugnare la fantasia e affrontarla a testa alta” parlando della vita e degli ostacoli che essa ci pone davanti.

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