“Nessun altro”, R. Kikuo Johnson, trad. di Veronica La Peccerella, Coconino Press, 2022, 104 pagine a colori, copertina rigida, € 22
“Gli ho dato da mangiare, l’ho lavato e l’ho portato in bagno ogni giorno per sette anni. […] Tu sei scappato! È stata la mia vita a fermarsi”. Sono le parole con cui Charlene accusa il fratello Robbie di averla lasciata da sola a occuparsi dell’anziano padre malato mentre lui se ne andava in giro a cercare fortuna come musicista. Siamo a Maui, nelle Hawaii, ma il clima è tutt’altro che pacifico in questa famiglia. Madre single e con un lavoro da infermiera, Charlene si prende cura di tutti sia a casa sia in ospedale, senza ricevere il giusto riconoscimento e a scapito del suo benessere e delle sue aspirazioni. La tragica morte del padre, caduto dalle scale inciampando su una coperta lasciata in giro dal nipote, è il punto di rottura. La giovane si licenzia, abdica alla gestione della casa e si mette a studiare ossessivamente per il test di Medicina, dimenticandosi persino del compleanno del figlio e di avvertire gli altri familiari della morte del patriarca. A questo punto tocca a Robbie responsabilizzarsi e fare i conti con la fatica del prendersi cura, per consentire alla sorella di provare a realizzare i suoi sogni e aiutare il piccolo Brandon nella ricerca del suo gatto, scomparso il giorno della tragedia.
Johnson ci regala un romanzo grafico in cui la costruzione della pagina con una griglia molto regolare sviluppata in orizzontale, l’uso prevalente della bicromia bianco/blu con sporadici inserti in arancione e la spasmodica attenzione al dettaglio nelle scene ridotte ai particolari essenziali rendono magistralmente il dramma esistenziale quotidiano dei personaggi. Il finale a sorpresa lascia sperare in una riconciliazione.