“È solo endometriosi”, Fanny Robin e MaY Fait Des Gribouillis, Becco Giallo, 2022, 117 pagine, bicromia, brossura, € 18

“È solo endometriosi”, Fanny Robin e MaY Fait Des Gribouillis, Becco Giallo, 2022, 117 pagine, bicromia, brossura, € 18

NON È NELLA MIA TESTA, MA NEL MIO UTERO, CAZZO!!!” è l’urlo liberatorio di una delle protagoniste di questa raccolta di brevissime storie a fumetti quando finalmente il referto del laboratorio analisi attesta nero su bianco che ha un’endometriosi profonda. Nel caso di questa malattia, infatti, già ottenere una diagnosi è un successo che spesso arriva solo dopo anni di pellegrinaggi da uno specialista all’altro; anni in cui la donna sente sminuire il proprio dolore da parte di una società che la etichetta come lamentosa, depressa o scansafatiche. A questo punto inizia il lungo percorso per trovare una cura, raramente risolutiva, che troppe volte richiede di pagare un prezzo molto alto in termini di effetti collaterali (si pensi alla menopausa precoce: calo della libido, aumento di peso, il dover rinunciare ad avere figli). Sintomi e terapie che hanno un forte impatto anche sulla vita sociale della donna: le frequenti assenze dal lavoro per malattia, la difficoltà di mantenere rapporti con le proprie amicizie a causa della spossatezza, le ricadute sulla vita sessuale che possono minare il benessere di coppia. Fanny e MaY riportano episodi della loro esperienza con sincerità e umorismo, ma soprattutto con grande delicatezza nel sottolineare che il vissuto di ogni donna è diverso; è diversa in primis l’esperienza della malattia (e non si vince un premio se si prova più dolore delle altre), il rapporto che si ha con essa (del tutto personale e non giudicabile), e i compromessi che si è disposte ad accettare nel percorso di cura. Grazie a questo approccio, leggero ma mai superficiale, la lettura scorre veloce tra infinite visite mediche ed esami diagnostici (la cui ripetizione con variazione crea quasi un effetto di dejà-vu), inconvenienti imbarazzanti che costellano la quotidianità di un’endometriosica (uno su tutti: la gestione di un intestino capriccioso), consigli per affrontare i ricoveri in ospedale, momenti di ilarità in compagnia di partner e amiche, rapporti difficili con chi dovrebbe avere cura di noi e ascoltare le nostre esigenze. Con questo fumetto Fanny e MaY ci aiutano a ricordare che non è mai “solo endometriosi”, c’è tutta una persona intorno.


“Anestesia”, Fumettibrutti, Feltrinelli Comics, 2020, 135 pagine, bicromia, brossura, € 16


“Anestesia”, Fumettibrutti, Feltrinelli Comics, 2020, 135 pagine, bicromia, brossura, € 16

Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, racconta il culmine del suo percorso di transizione in un romanzo grafico in cui si mette totalmente a nudo di fronte a lettori e lettrici. Raggiunta la piena consapevolezza di sé, dopo un’adolescenza travagliata, Yole affronta con determinazione il cambiamento, sia legale, con le udienze per il cambio del nome sui documenti; sia fisico, attraverso gli interventi di mastoplastica e vaginoplastica; sia geografico, con la partenza dalla Sicilia per stabilirsi a Bologna e iniziare gli studi di Fumetto in Accademia. Le pagine che raccontano l’esperienza della chirurgia, significativamente posta al centro del volume a fare da cesura tra vecchio e nuovo, sono le più crude (“Ma che pretendeva? Una figa fatta con la mutua… ringrazia che è viva!”) ed offrono una testimonianza, a tratti allucinata, del ricovero in ospedale e dei problemi che un’operazione di questo genere può comportare. Ma sopravvivere all’intervento è solo una delle tante prove che Yole deve affrontare: deve liberarsi da una relazione tossica; sopportare tutte le discriminazioni da parte di legali, personale sanitario e uomini in generale (già subite come persona trans, ma rincarate dopo la transizione allo status di donna); trovare il modo di mantenersi lavorando in un night club dopo aver perso la borsa studio…Lei supera tutti gli ostacoli con grande coraggio, con l’obiettivo di lasciarsi completamente alle spalle la vecchia vita e il vecchio corpo, per scoprire alla fine che forse rinunciare a una parte così importante di noi non è la scelta migliore, e che è possibile trovare amicizie sincere pronte ad accogliere quello che siamo nella nostra unicità e interezza. Per non limitarsi a sopravvivere ma vivere per davvero. Anestesia è il terzo capitolo della “Trilogia esplicita”, preceduto da Romanzo esplicito e P. La mia adolescenza trans; dal 2023 è anche disponibile un volume che raccoglie tutti gli episodi in formato tascabile.

“Il cancro mi ha reso più frivola: una testimonianza a fumetti”, Miriam Engelberg, TEA, 2007, 114 pagine b/n, brossura, € 9

“Il cancro mi ha reso più frivola: una testimonianza a fumetti”, Miriam Engelberg, TEA, 2007, 114 pagine b/n, brossura, € 9

“Si dice che la sofferenza riveli la parte vera del carattere, e fu evidente allora che non sarei mai stata il tipo eroico di malata di cancro ritratto in tanti spettacoli e film”. Acquisita questa consapevolezza, mentre è ancora in attesa di sapere se il suo tumore sia maligno o meno, Engelberg prende carta e penna e inizia a disegnare il suo tipo di malata di cancro: una persona che di fronte al dolore e alla paura non reagisce con stoico eroismo, bensì con spiazzante umorismo. Con spaventosa onestà, Miriam ci permette di seguire il suo percorso, che come quello della maggior parte dei malati oncologici prevede esami radiodiagnostici, biopsie, chirurgie, chemioterapie, follow-up e purtroppo a volte anche recidive e metastasi. Da una parte la sua testimonianza è un pugno nello stomaco, perché ogni pagina ci parla di una persona che alla fine di cancro è morta, e contemporaneamente e inaspettatamente ci fa ridere proprio nei momenti più tragici. Miriam si paragona spesso alle persone coraggiose, quelle che affrontano il cancro a testa alta mentre lei si rifugia nelle parole crociate alla fine della guida TV e in un suo gruppo di supporto che la aiuti a sentirsi meno inadeguata rispetto al vero gruppo di supporto. E così facendo ci ricorda che esistono diversi tipi di coraggio, incluso quello di rimanere fedeli a sé stesse durante la malattia. Anche se vuol dire essere frivole.

“La gabbia”, Silvia Ziche, Feltrinelli Comics, 2022, 144 pagine, b/n, brossura, € 17

“La gabbia”, Silvia Ziche, Feltrinelli Comics, 2022, 144 pagine, b/n, brossura, € 17

“Il problema, se stai sulle palle a tua madre, è che poi pensi di stare sulle palle a tutti. Anche alla tua psicoterapeuta. Una vita da persona fastidiosa”. Questo è ciò che pensa di sé Serena, protagonista – insieme alla madre-neo-morta Letizia e alla figlia-mai-nata Gaia – dell’ultimo lavoro di Silvia Ziche, nota al grande pubblico come autrice disneyana e creatrice del personaggio di Lucrezia. In questo graphic novel premiato al Napoli Comicon 2023 come Miglior Fumetto, invece, Ziche prende spunto dalla sua vicenda personale per raccontare il difficile rapporto madre/figlia senza abbandonare la vena umoristica e l’arguzia che la contraddistinguono. Ecco che allora Letizia, che in passato ha trascurato la figlia, ora che ha una vita (eterna) davanti a sé decide di installarsi nella sua testa e fare un po’ di ordine, smuovendo in Serena i dolorosi ricordi di un’infanzia trascorsa accanto a una madre depressa e fornendo lo spunto per una serie di riflessioni sulla maternità, le relazioni amorose, la catena di dolore e fatica di tutte le donne che ci hanno preceduto e che in qualche modo ereditiamo. Riuscirà Serena a spezzare la catena e uscire dalla gabbia, liberandosi dei sensi di colpa, della tendenza al vittimismo e, soprattutto, della presenza ingombrante di sua madre? La gabbia è un fumetto che commuove e fa ridere, che spinge a guardare al di là di quello che conosciamo delle persone (chissà che anche a noi in futuro non sia dato di scoprire qualche inaspettato lato segreto di nostra madre!), con un velato tocco macabro sublimato nella foto che chiude il volume.