“Quando tutto diventò blu”, Alessandro Baronciani, Bao Publishing, 2020, 120 pagine, bicromia, cartonato, € 17

“Quando tutto diventò blu”, Alessandro Baronciani, Bao Publishing, 2020, 120 pagine, bicromia, cartonato, € 17

Tempo di vacanze, una ragazza alla sua prima esperienza di immersione, il blu del mare che la avvolge e all’improvviso… la sensazione di non riuscire a respirare, il cuore in gola, un turbinio di pensieri che urlano nella sua testa, la paura che prende il sopravvento. Passano i giorni, si torna alla vita normale, ma qualcosa si è spezzato, persino la routine diventa faticosa da gestire, non ci si può fidare di sé stessi perché gli attacchi di panico arrivano quando meno ce li si aspetta: “Più di aver paura di stare male… Hai paura di avere ‘paura’. Così inizia il viaggio della protagonista alla scoperta di sé, anche questa una vera e propria immersione nel blu profondo delle emozioni e degli stati d’animo, con l’obiettivo di conoscere il “nemico” che la fa stare male e che si è portato via uno dei suoi amici, che pareva tanto più forte e determinato di lei. Il primo difficile passo è riconoscere che il male a volte è dentro di noi, che la tachicardia, la dispnea, la cefalea, l’insonnia sono tutte manifestazioni di qualcosa di più profondo. Accettarlo le permette di cercare il giusto aiuto e imparare, piano piano, a riemergere. Per avere poi la possibilità di decidere di immergersi di nuovo, nel mare e nella vita, con qualche goccina di Lexotan, gli amici e un cagnolone come salvagente.
Baronciani ci regala, con la poeticità che lo contraddistingue, una storia di rinascita e di speranza ma soprattutto la rappresentazione concreta di quanto un problema che per molti è difficile accettare come reale (“è tutto nella tua testa”) possa compromettere la vita quotidiana e le relazioni di una persona che soffre di ansia.

“Manuale di Sopravvivenza per Celiaci”, Martina V. Follador, AIC Lombardia Onlus/IED Milano, 42 pp. a colori € 10 (Webcomic gratuito per i soci AIC)

“Manuale di Sopravvivenza per Celiaci”, Martina V. Follador, AIC Lombardia Onlus/IED Milano, 42 pp. a colori € 10 (Webcomic gratuito per i soci AIC)

Skyla e la sua celiachia sono le protagoniste di questa storia che camminano assieme in diverse situazioni di vita quotidiana: dalla diagnosi alla scuola; dalla gestione dei pasti fuori casa al disagio sociale che spesso una malattia comporta. L’impalcatura ironica che sorregge il fumetto dà forma agli eventi trasformandoli in un ricco manuale a metà tra una narrazione autobiografica e una guida inclusiva anche per chi la celiachia non la conosce. Il linguaggio è accessibile e le sfumature variegate: la celiachia, infatti, si compone di un punto di vista storico, sociale-relazionale e personale, oltre che clinico.

I tanti piccoli sketch arguti e incalzanti all’interno dei diversi capitoli (Anatomia di Skyla contrassegnata da un gelato, La celiachia da una pagnotta, Il glutine dalla farina, La contaminazione da una ciambella e Il disagio sociale, ovviamente, da una pizza) rappresentano le esperienze in prima persona di Skyla che si fa portavoce di messaggi fondamentali descrivendo paure e disagi, desideri di normalità e, soprattutto, l’importanza della condivisione e dell’accettazione della sua celiachia da parte delle persone vicine.

Il Manuale di Sopravvivenza per Celiaci firmato da AIC-Associazione Italiana Celiachia, pur essendo accattivante e leggero, vanta una solidità scientifica nelle informazioni che propone, ed è utile a celiaci e non celiaci per esplorare un mondo talvolta dato per scontato e talvolta incompreso. Il suo intento è quello di avvicinare i lettori e le lettrici al vissuto di chi, in prima persona e con tanta sincerità, ha deciso di raccontarsi.  Questo fumetto è stato infatti ideato da Martina Follador, illustratrice e celiaca dall’età di 4 anni.

L’opera è a disposizione dei Soci AIC gratuitamente nella versione on line in un’area riservata del sito. Per la versione cartacea AIC Lombardia richiede un contributo minimo di € 10 a copertura dei costi: per averlo basta scrivere una mail a segreteria@aiclombardia.it con oggetto “Manuale di sopravvivenza”.

“Il paese delle rarità”, Michele Assante del Leccese e Mario Testa, Scuola Italiana di Comix e Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania, 2023, 26 pagine a colori

“Il paese delle rarità”, Michele Assante del Leccese e Mario Testa, Scuola Italiana di Comix e Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania, 2023, 26 pagine a colori

C’è un paese in cui le persone nate con speciali superpoteri trovano l’ascolto e il supporto che non possono ricevere altrove; dove raro non è sinonimo di caso disperato bensì di risorsa preziosa. È in questo luogo, a metà tra la fantascienza e la magia, che un papà e il suo bambino – a bordo di una macchina che ricorda la DeLorean di Ritorno al Futuro – si recano per incontrare i Dottorari, medici specializzati nel prendersi cura chi è affetto da malattie rare. Questi dottori si avvalgono della collaborazione di una serie di figure specializzate: i tecnici che rispondono a tutti i loro dubbi (Elf Line ed Elf Desk), la brillante Geniotista, il Fantacista (chiaramente un cugino del druido Panoramix), gli Psicomaghi e le Fate Madrine, che si occupano del benessere psicologico dei pazienti e dei loro familiari. Questo fumetto, realizzato con il contributo non condizionato di Chiesi Farmaceutici, è nato con l’obiettivo di spiegare ai piccoli pazienti del Centro di Coordinamento Malattie Rare, attraverso un linguaggio “immediato e coinvolgente”, come funziona questo particolare reparto e cosa aspettarsi nel percorso diagnostico e terapeutico. La scelta di presentare i bambini affetti da malattie rare come persone che hanno acquisito speciali superpoteri a causa di una mutazione genetica – con un esplicito riferimento agli X-Men – si rifà alla volontà di “educarle [le nuove generazioni] alla diversità ed alla comprensione di quanto preziosa sia l’unicità di ogni persona” per “costruire un futuro in cui i pazienti non si sentano più soli o isolati, bensì accolti da una società inclusiva e attenta”.
È possibile sfogliare Il paese delle rarità a questo link.

La cura: storia di tutti i miei tagli”, Icaro Tuttle, Becco Giallo, 2022, 108 pagine a colori, brossura, € 17

La cura: storia di tutti i miei tagli”, Icaro Tuttle, Becco Giallo, 2022, 108 pagine a colori, brossura, € 17

Una domanda si staglia in mezzo alla pagina, tracciata in bianco su fondo nero: “Quante volte hai avuto paura di non guarire mai?”. Icaro Tuttle – giovanissima autrice di origine milanese nota su Instagram – questa sensazione la conosce bene, tanto che nel suo graphic novel d’esordio ha scelto di raccontare la sua ricerca di una cura per uscire dal buio in cui era precipitata nell’adolescenza. I tagli del titolo non si riferiscono solo al cutting autolesivo, bensì sono metafora di tutti i diversi tipi di tagli che l’autrice ha operato nella sua vita alla ricerca di un nuovo equilibrio, in una sorta di “potatura faticosa, per poter far crescere i frutti nella prossima estate”. Comincia col ritagliarsi uno spazio tutto per sé e prosegue col suddividere l’esistenza in piccole incombenze quotidiane per riuscire a sopravvivere. E così via, una sforbiciata dopo l’altra: dallo spuntarsi i capelli al lasciar andare quello che poteva essere ma non è stato; dal tagliare i ponti con gli altri per rinchiudersi in un guscio protettivo al tagliare il cordone tossico che la legava al partner; dal recidere il legame con l’adolescenza per fare il proprio ingresso nella vita adulta, all’incidere una sua colonna sonora che la accompagnasse lungo la strada della guarigione. Ci dice Icaro: “La cura per me è stata quella di attraversare il bosco dei miei pensieri nodosi”. Quali rami secchi avremmo invece bisogno di tagliare noi, per guarire?

“Stitches: ventinove punti”, David Small, trad. di Marco Bertoli, Rizzoli Lizard, 2010, 335 pagine in b/n, brossura, € 19,90

“Stitches: ventinove punti”, David Small, trad. di Marco Bertoli, Rizzoli Lizard, 2010, 335 pagine in b/n, brossura, € 19,90

Detroit, Anni ’50: un bambino che disegna sdraiato per terra, la madre che cucina nella stanza accanto, il fratello in soffitta che suona il tamburo, tutti in attesa che il padre torni dal lavoro. Una famiglia come tante, se non fosse per quel “guscio di silenzio e risentimento” che aleggia tra le mura domestiche, e per la salute cagionevole del piccolo David. Ma il padre è medico, e si occupa dei suoi problemi respiratori sottoponendolo a una terapia radiante. Anni dopo, quelle radiazioni saranno la causa di un cancro per cui il ragazzo subirà l’asportazione della tiroide e di una delle corde vocali, senza però essere messo al corrente della diagnosi. Condannato al silenzio e per questo escluso dalle relazioni sociali, David riuscirà a riprendere in mano la sua vita e deciderà di fare dell’espressione artistica la sua nuova voce. A metà tra il romanzo di formazione e la saga familiare, Stiches è un racconto cupo e drammatico, un horror raccontato in forma di fiaba (molti sono i riferimenti ad Alice nel paese delle meraviglie), che rende con parole taglienti e disegni espressivi e a tratti poetici la crudeltà e l’indifferenza di una coppia di adulti troppo concentrati su sé stessi per prendersi cura di un bambino. Lettori e lettrici sono trasportati in un mondo in cui, paradossalmente, la cruda realtà dei fatti è più assurda dell’universo di fantasie infantili e incubi allucinati del piccolo David, il quale, grazie anche all’aiuto di uno psicoterapeuta, sceglie di non rispondere alla chiamata della follia e intraprende un cammino di guarigione.

“La vita inattesa”, AA. VV., Rizzoli Lizard, 2014, 128 pagine a colori, brossura, € 15

“La vita inattesa”, AA. VV., Rizzoli Lizard, 2014, 128 pagine a colori, brossura, € 15

I malati sono libri. Che chiedono di essere letti con passione, perché animati dalla voglia di confidare al mondo oscurità e speranze di una vita inattesa. In attesa di essere ascoltata”. Sono queste parole di Edoardo Rosati che ci introducono alle dieci storie raccolte nel volume nato dal progetto “Viverla Tutta”, Campagna di Comunicazione e Impegno Sociale promossa da Pfizer e che ha raccolto oltre 4.000 testimonianze di malattia. Si va da patologie più note, come la sordità, l’Alzheimer e diversi tipi di cancro (seno, pancreas, cervello, sangue), ad altre meno note, come il morbo di Addison, la Paralisi Sopranucleare Progressiva e la Sindrome di Behçet. Ne La vita inattesa si intrecciano storie di persone, malate o caregiver, che ci fanno dono della loro esperienza. Sono storie che un po’ fanno paura – perché ci ricordano che potrebbe succedere anche a noi – ma riescono anche a far sorridere, a tratti, e soprattutto ci commuovono per l’umanità che racchiudono, per la consapevolezza della fragilità delle nostre vite. Il racconto di queste dieci esistenze è affidato alla penna di Micol Beltramini, Tito Faraci e Alessandro Q. Ferrari, e ai disegni di Paolo Bacilieri, Nate Powell, Giuseppe Palumbo, Silvia Ziche, Laura Scarpa, Vincenzo Filosa, Marco Corona, Thomas Campi, Tuono Pettinato e Massimo Carnevale.

“È solo endometriosi”, Fanny Robin e MaY Fait Des Gribouillis, Becco Giallo, 2022, 117 pagine, bicromia, brossura, € 18

“È solo endometriosi”, Fanny Robin e MaY Fait Des Gribouillis, Becco Giallo, 2022, 117 pagine, bicromia, brossura, € 18

NON È NELLA MIA TESTA, MA NEL MIO UTERO, CAZZO!!!” è l’urlo liberatorio di una delle protagoniste di questa raccolta di brevissime storie a fumetti quando finalmente il referto del laboratorio analisi attesta nero su bianco che ha un’endometriosi profonda. Nel caso di questa malattia, infatti, già ottenere una diagnosi è un successo che spesso arriva solo dopo anni di pellegrinaggi da uno specialista all’altro; anni in cui la donna sente sminuire il proprio dolore da parte di una società che la etichetta come lamentosa, depressa o scansafatiche. A questo punto inizia il lungo percorso per trovare una cura, raramente risolutiva, che troppe volte richiede di pagare un prezzo molto alto in termini di effetti collaterali (si pensi alla menopausa precoce: calo della libido, aumento di peso, il dover rinunciare ad avere figli). Sintomi e terapie che hanno un forte impatto anche sulla vita sociale della donna: le frequenti assenze dal lavoro per malattia, la difficoltà di mantenere rapporti con le proprie amicizie a causa della spossatezza, le ricadute sulla vita sessuale che possono minare il benessere di coppia. Fanny e MaY riportano episodi della loro esperienza con sincerità e umorismo, ma soprattutto con grande delicatezza nel sottolineare che il vissuto di ogni donna è diverso; è diversa in primis l’esperienza della malattia (e non si vince un premio se si prova più dolore delle altre), il rapporto che si ha con essa (del tutto personale e non giudicabile), e i compromessi che si è disposte ad accettare nel percorso di cura. Grazie a questo approccio, leggero ma mai superficiale, la lettura scorre veloce tra infinite visite mediche ed esami diagnostici (la cui ripetizione con variazione crea quasi un effetto di dejà-vu), inconvenienti imbarazzanti che costellano la quotidianità di un’endometriosica (uno su tutti: la gestione di un intestino capriccioso), consigli per affrontare i ricoveri in ospedale, momenti di ilarità in compagnia di partner e amiche, rapporti difficili con chi dovrebbe avere cura di noi e ascoltare le nostre esigenze. Con questo fumetto Fanny e MaY ci aiutano a ricordare che non è mai “solo endometriosi”, c’è tutta una persona intorno.


“Anestesia”, Fumettibrutti, Feltrinelli Comics, 2020, 135 pagine, bicromia, brossura, € 16


“Anestesia”, Fumettibrutti, Feltrinelli Comics, 2020, 135 pagine, bicromia, brossura, € 16

Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, racconta il culmine del suo percorso di transizione in un romanzo grafico in cui si mette totalmente a nudo di fronte a lettori e lettrici. Raggiunta la piena consapevolezza di sé, dopo un’adolescenza travagliata, Yole affronta con determinazione il cambiamento, sia legale, con le udienze per il cambio del nome sui documenti; sia fisico, attraverso gli interventi di mastoplastica e vaginoplastica; sia geografico, con la partenza dalla Sicilia per stabilirsi a Bologna e iniziare gli studi di Fumetto in Accademia. Le pagine che raccontano l’esperienza della chirurgia, significativamente posta al centro del volume a fare da cesura tra vecchio e nuovo, sono le più crude (“Ma che pretendeva? Una figa fatta con la mutua… ringrazia che è viva!”) ed offrono una testimonianza, a tratti allucinata, del ricovero in ospedale e dei problemi che un’operazione di questo genere può comportare. Ma sopravvivere all’intervento è solo una delle tante prove che Yole deve affrontare: deve liberarsi da una relazione tossica; sopportare tutte le discriminazioni da parte di legali, personale sanitario e uomini in generale (già subite come persona trans, ma rincarate dopo la transizione allo status di donna); trovare il modo di mantenersi lavorando in un night club dopo aver perso la borsa studio…Lei supera tutti gli ostacoli con grande coraggio, con l’obiettivo di lasciarsi completamente alle spalle la vecchia vita e il vecchio corpo, per scoprire alla fine che forse rinunciare a una parte così importante di noi non è la scelta migliore, e che è possibile trovare amicizie sincere pronte ad accogliere quello che siamo nella nostra unicità e interezza. Per non limitarsi a sopravvivere ma vivere per davvero. Anestesia è il terzo capitolo della “Trilogia esplicita”, preceduto da Romanzo esplicito e P. La mia adolescenza trans; dal 2023 è anche disponibile un volume che raccoglie tutti gli episodi in formato tascabile.

“Il cancro mi ha reso più frivola: una testimonianza a fumetti”, Miriam Engelberg, TEA, 2007, 114 pagine b/n, brossura, € 9

“Il cancro mi ha reso più frivola: una testimonianza a fumetti”, Miriam Engelberg, TEA, 2007, 114 pagine b/n, brossura, € 9

“Si dice che la sofferenza riveli la parte vera del carattere, e fu evidente allora che non sarei mai stata il tipo eroico di malata di cancro ritratto in tanti spettacoli e film”. Acquisita questa consapevolezza, mentre è ancora in attesa di sapere se il suo tumore sia maligno o meno, Engelberg prende carta e penna e inizia a disegnare il suo tipo di malata di cancro: una persona che di fronte al dolore e alla paura non reagisce con stoico eroismo, bensì con spiazzante umorismo. Con spaventosa onestà, Miriam ci permette di seguire il suo percorso, che come quello della maggior parte dei malati oncologici prevede esami radiodiagnostici, biopsie, chirurgie, chemioterapie, follow-up e purtroppo a volte anche recidive e metastasi. Da una parte la sua testimonianza è un pugno nello stomaco, perché ogni pagina ci parla di una persona che alla fine di cancro è morta, e contemporaneamente e inaspettatamente ci fa ridere proprio nei momenti più tragici. Miriam si paragona spesso alle persone coraggiose, quelle che affrontano il cancro a testa alta mentre lei si rifugia nelle parole crociate alla fine della guida TV e in un suo gruppo di supporto che la aiuti a sentirsi meno inadeguata rispetto al vero gruppo di supporto. E così facendo ci ricorda che esistono diversi tipi di coraggio, incluso quello di rimanere fedeli a sé stesse durante la malattia. Anche se vuol dire essere frivole.

“La gabbia”, Silvia Ziche, Feltrinelli Comics, 2022, 144 pagine, b/n, brossura, € 17

“La gabbia”, Silvia Ziche, Feltrinelli Comics, 2022, 144 pagine, b/n, brossura, € 17

“Il problema, se stai sulle palle a tua madre, è che poi pensi di stare sulle palle a tutti. Anche alla tua psicoterapeuta. Una vita da persona fastidiosa”. Questo è ciò che pensa di sé Serena, protagonista – insieme alla madre-neo-morta Letizia e alla figlia-mai-nata Gaia – dell’ultimo lavoro di Silvia Ziche, nota al grande pubblico come autrice disneyana e creatrice del personaggio di Lucrezia. In questo graphic novel premiato al Napoli Comicon 2023 come Miglior Fumetto, invece, Ziche prende spunto dalla sua vicenda personale per raccontare il difficile rapporto madre/figlia senza abbandonare la vena umoristica e l’arguzia che la contraddistinguono. Ecco che allora Letizia, che in passato ha trascurato la figlia, ora che ha una vita (eterna) davanti a sé decide di installarsi nella sua testa e fare un po’ di ordine, smuovendo in Serena i dolorosi ricordi di un’infanzia trascorsa accanto a una madre depressa e fornendo lo spunto per una serie di riflessioni sulla maternità, le relazioni amorose, la catena di dolore e fatica di tutte le donne che ci hanno preceduto e che in qualche modo ereditiamo. Riuscirà Serena a spezzare la catena e uscire dalla gabbia, liberandosi dei sensi di colpa, della tendenza al vittimismo e, soprattutto, della presenza ingombrante di sua madre? La gabbia è un fumetto che commuove e fa ridere, che spinge a guardare al di là di quello che conosciamo delle persone (chissà che anche a noi in futuro non sia dato di scoprire qualche inaspettato lato segreto di nostra madre!), con un velato tocco macabro sublimato nella foto che chiude il volume.